giovedì 3 settembre 2015

Diritti: in Italia esiste ancora il confino politico?

L'adesione di Carlo Balestri, responsabile Mondiali Antirazzisti, allalettera aperta pubblicata da Il Manifesto sul caso De Pieri

Il Manifesto di oggi, mercoledì 2 settembre, pubblica la lettera aperta e firmata da vari rappresentanti del sociale, della politica e della cultura, tra cui Francesca Chiavacci, presidente nazionale Arci, gli scrittori del gruppo Wu Ming e Stefano Rodotà, che chiede la possibilità di rientrare nella sua città per Gianmarco De Pieri. Il 18 giugno scorso Gianmarco, insieme a molti altri, si è opposto ad uno sgombero forzato di decine di persone da uno spazio abbandonato. Il 28 agosto la magistratura di Bologna ha disposto per De Pieri la misura del “divieto di dimora” nella sua città, in cui vivono la compagna e il figlio piccolo e dove ha un’attività imprenditoriale. 
“Gianmarco è uno dei leader della rete di centri sociali bolognese - diceCarlo Balestri, responsabile Mondiali Antirazzisti - che, da sempre, è fautrice di dialogo e apertura al confronto. Utilizzando, come strumenti manifestazioni di piazza o occupazioni, ha sempre messo al centro del suo impegno politiche di costruzione e coalizione. Le firme poste alla lettera confermano che è uno dei più autorevoli rappresentanti di molte contrattazioni e sottolineano il suo essere parte di un gruppo che riflette su una sinistra a volte troppo neoliberista. I reati che gli sono stati contestati sono di limitata rilevanza penale e verranno giudicati nella sede più consona, il tribunale, ma gli è stata applicata una misura cautelare preventiva, adatta a reati molto più gravi o di carattere mafioso”.
La lettera aperta contiene una presa di posizione di intellettuali, artisti, politici di vari schieramenti, e giuristi. “La discussione rientra in un più ampio ambito politico, perché si tratta di atti di limitazione della libertà personale che partono da misure preventive - conclude Balestri - I magistrati hanno applicato una misura particolarmente sgradevole disponibile nei Codici e che ricorda l’allontanamento coatto dei tempi del regime fascista. Crediamo che lo strumento scelto sia paradossale. Ovviamente è stato presentato un ricorso ma si prevedono tempi lunghi, che Gianmarco dovrà passare lontano da casa”.
tratto da uisp.it